L’analisi dei ponti termici agli elementi finiti
Il raggiungimento di elevate prestazioni energetiche in un edificio non può prescindere da una corretta analisi dei ponti termici presenti.
Le norme tecniche UNI TS 11300:2014 hanno introdotto una modifica importante nei metodi di calcolo utilizzabili per valutare i ponti termici: è stata esclusa la “tanto comoda” (ma imprecisa) percentuale forfettaria di incremento della trasmittanza di pareti/solai su cui sono presenti i ponti termici, in favore di metodi più accurati come l’utilizzo di atlanti conformi alla UNI EN ISO 14683 o, ancora meglio, l’uso del calcolo ad elementi finiti secondo la norma UNI EN ISO 10211:2008.
L’analisi di un ponte termico agli elementi finiti consiste in generale nella definizione di:
- geometria del ponte termico (spessore degli strati e posizione dei piani di taglio adiabatici)
- materiali che compongono il nodo costruttivo in esame (conducibilità termica)
- condizioni al contorno: coefficienti di scambio termico liminare, temperatura dell’ambiente a contatto con il ponte termico
Una volta specificate tutte queste informazioni si può procedere a valutare il flusso termico e quindi la trasmittanza lineica ψ del ponte termico, utilizzabile nel modello energetico dell’edificio.
La valutazione del ponte termico con un calcolo ad elementi finiti è inoltre necessaria in tutti i casi in cui la tipologia di intervento scelta richieda la verifica dell’assenza di muffa in corrispondenza del ponte termico, secondo la norma UNI EN ISO 13788.
*Come in ogni ambito, a dettare i parametri di costo sono sempre il grado di qualità e di precisione richiesti dal cliente. Nel caso dell’analisi FEM, tuttavia, tale principio va applicato e suddiviso ai due principali aspetti:
- Qualità, complessità e livello di dettaglio della mesh
- Quantità e tipologia delle analisi da effettuare